Gianluca Marziani – (Curatore della mostra)
La mostra si divide lungo sei sale che razionalizzano le principali tematiche in un gioco di estroflessioni apparenti e riflessioni ambientali.
Le estroflessioni giocano con la retina e la luce, creando ponti semantici tra noi e il quadro, spingendoci a ripensare i confini della percezione, la permeabilità degli immaginari, il ruolo stesso della pittura nel contesto del mondo tecnologico.
Mario Ricci ci trasmette l’emozione di un approccio solitario che si reinventa attraverso strumenti millenari, plasmandosi sulle molteplicità per poi trasformarsi nell’abito liquido di ogni (suo e nostro) mondo, ogni storia, ogni visione.